Itinerario - Mongolia Expedition: avventura nomade nel deserto del Gobi e nella valle dell’Orkhon

I voli aerei da/per l'Italia non sono inclusi nel pacchetto, così potrai decidere da dove partire, a che ora e con la compagnia aerea che preferisci... Questo per darti la massima libertà di scelta.

Questa mattina partiremo in direzione sud, verso il Deserto del Gobi, il deserto più grande dell'Asia e il più freddo del mondo. La nostra prima meta sarà Tsagaan Suvarga, un’enorme scarpata lunga 400 metri e alta 60, chiamata la stupa bianca per la sua particolare forma.

Nel corso di migliaia di anni, il vento ha modificato questa scarpata e i minerali presenti nel terreno creano una diversa combinazione di colori. Un luogo veramente unico.

La valle prende il nome dal gipeto, che in mongolo è chiamato yol, si tratta di una gola profonda e stretta nei monti Gurvan Saikhan, con metri di ghiaccio quasi tutto l’anno.

Nel canyon Mukhar Shiver è possibile vedere una cascata ghiacciata, mentre le colline circostanti offrono possibilità di trekking e avvistamento di animali selvatici come stambecchi o pecore argali.

In questa giornata andremo alla scoperta delle dune di sabbia di Khongor e le più alte e spettacolari dell’area. Le dune lunghe 180 chilometri, possono arrivare a 300 metri di altezza. Chiamate anche le “dune che cantano” per il rumore che fa il vento quando soffia sulla sabbia. Il fiume Khongoriin Gol nasce da fonti sotterranee e scorre tra le dune formando un’oasi in mezzo all’arido paesaggio.

Dopo colazione guideremo verso le “colline fiammeggianti”, chiamate così per il vivido e brillante color arancione che queste rocce sabbiose assumono al tramonto. In quest’area negli anni ‘20 furono scoperte le prime uova di dinosauro al mondo!

Poi guideremo fino alle rovine del monastero Ongi, sulle rive del fiume Ongiin.

Due complessi di monasteri si affacciavano a nord e sud del fiume, per un totale di 28 templi.

Fondato nel 1660, era uno dei templi più grandi della Mongolia, ed ospitava più di 1000 monaci. I templi furono completamente distrutti nel 1939, durante le purghe anti religiose del regime comunista.

La Orkhon Valley è una delle attrazioni più visitate della Mongolia Centrale.

Patrimonio UNESCO dal 2004 per l’evoluzione delle tradizioni pastorali nomadi nell’arco di 2 millenni, fu la sede del potere imperiale delle steppe.

La valle è ricca di monasteri e rovine di palazzi e templi.

Le montagne della valle dell’Orkhon vennero considerate sacre per il Tengriismo, la principale religione dell’Asia Centrale, e la leggenda vuole che le montagne emanassero il qut, la forza soprannaturale che concedeva il diritto divino di regnare sulle tribù.

Chiunque controllasse questa valle sarebbe stato considerato leader spirituale, ed è per questo che storicamente ogni capitale venne stabilita qui.

Se pensiamo alla Mongolia ci vengono sicuramente in mente immagini di cavalli che galoppano liberi in mezzo alla steppa! Ed anche noi visiteremo parte della Orkhon Valley a cavallo, per far esperienza della vera vita nomade dei mongoli.

Andremo alla scoperta delle cascate Ulaantsutgalan, generate dal fiume Orkhon che scorre nella valle, le più grandi della Mongolia e alte 24 metri.

In questa giornata guideremo fino a Karakorum, una delle più importanti città sulla via della seta, fondata da Gengis Khan nel 1220.

Il monastero di Erdene Zuu rappresenta una delle più importanti rovine presenti nell’area, anche questo devastato dalle purghe anti religiose comuniste.

Visiteremo anche il parco nazionale Khugnu Tarna, che prende il nome dal monte Khugnu Khan e dal fiume Tarna, caratterizzato da un’ambiente unico fatto di foreste, laghi e montagne.